Il momento migliore per fare sport?  Dipende da che ora ci si sveglia

sveglia-lontana

L’orologio biologico detta i ritmi al nostro corpo: i dormiglioni sono più in forma nel tardo pomeriggio

Non tutti gli sportivi rendono allo stesso modo nell’arco della giornata, tutto dipende dall’ora della sveglia. È infatti l’orologio biologico del corpo umano che influenza la qualità di una performance. I mattinieri danno il loro meglio intorno all’ora di pranzo mentre chi preferisce poltrire qualche ora in più, può superare sé stesso nel primo pomeriggio. L’impatto dei ritmi circadiani sulle prestazioni sportive è il tema di una ricerca dell’Università di Birmingham, in Inghilterra. Secondo gli studiosi l’abitudine degli iberici di posticipare tutto, dalla sveglia ai pasti, potrebbe spiegare il successo della Spagna in diversi sport.

Nella ricerca sono state coinvolte venti giocatrici di hockey. Alle atlete è stato chiesto di correre venti metri in tempi sempre più brevi, in sei diversi momenti della giornata dalle 7 alle 22. I cronometri hanno rilevato le prestazioni migliori nel tardo pomeriggio. Ma quando le giocatrici sono state divise in tre gruppi in base all’ora in cui normalmente si svegliano, il quadro è diventato più chiaro. Le ‘allodole’, ovvero le atlete più mattiniere, raggiungevano il loro picco a mezzogiorno, i ‘gufi’, le più dormiglione, rendevano di più non prima delle 20, infine il gruppo intermedio era al top alle 16. Nel corso della giornata, tra le migliori e le peggiori prestazioni individuali c’era un gap del 26%.

Una delle hockeyste che hanno partecipato alla ricerca, appartenente al gruppo dei ‘gufi’ ha ammesso di non essere molto reattiva negli allenamenti diurni: “La mattina mi sento poco lucida, se potessi mi alzerei alle 11; perciò preferisco allenarmi nel tardo pomeriggio o di sera”. Di tutt’altro avviso una delle ‘allodole’, una giocatrice che si sente più in forma proprio nei match del sabato delle 12.30. Stando ai risultati dello studio pubblicato sulla rivista Current biology, è quindi fondamentale per un’atleta regolare il proprio orologio biologico in base agli orari delle competizioni a cui deve partecipare.

fonte 24oresalute

L’ATTIVITA’ FISICA FA BENE NON SOLO AL NOSTRO CORPO MA ANCHE ALLA NOSTRA PSICHE !

Personal Trainer Milano

L’ATTIVITA’ FISICA FA BENE NON SOLO AL NOSTRO CORPO MA ANCHE ALLA NOSTRA PSICHE !

Coordinazione, postura, flessibilità e consapevolezza dei movimenti sono oltre che basi essenziali per l’efficienza nell’allenamento anche fattori essenziali per un benessere globale.
E’ quindi di fondamentale importanza lavorare su propriocezione, equilibrio e flessibilità, oltre ovviamente a mantenere e integrare la forza muscolare, in particolare modo sulle persone adulte e sugli anziani.
Ogni allenamento quindi stimola e migliora anche le nostre capacità di rispondere alle sollecitazioni che provengono dall’ambiente intorno a noi.
Questo ci deve quindi dare la certezza che l’allenamento ha un effetto importante sul nostro stato mentale oltre che fisico !
Molti studi scientifici e medici hanno ormai dimostrato che muoversi fa bene al nostro corpo alla nostra psiche ed al nostro cervello!
QUINDI ALLENATI E VEDRAI IL TUO UMORE E LA TUA PSICHE MIGLIORARE DI PARI PASSO AI TUOI MUSCOLI !

View original post

KEOPE LA NUOVA FRONTIERA DEL BENESSERE

DOLORI ALLA SCHIENA  ? POSTURALI ? STRESS ? INCREMENTO PRESTAZIONI SPORTIVE ? CELLULITE E RASSODAMENTO ?  KEOPE LA NUOVA FRONTIERA DEL BENESSERE !
12 minuti per stare BENE ! keope starbene
ADATTA A TUTTI ANZIANI, GIOVANI, MANAGER STRESSATI ,SPORTIVI IN CERCA DI MIGLIORARE LE PRESTAZIONI E ANCHE PER TE CHE CERCHI UNA SOLUZIONE ALLE TENSIONI MUSCOLARI E TI SENTI LA TESTA CONFUSA E STANCA
UN TRATTAMENTO E KEOPE TI DARA’ LA CERTEZZA CHE FUNZIONA !

Bastano 12 minuti per stare bene. Keope GPR agisce su corpo e mente e fornisce un benessere globale immediato.

Keope GPR è una struttura ergonomica a supporti essenziali situati in zone corporee ad alta presenza di meccanorecettori.  La sua attività elettromeccanica applicata sui dieci oppositori gravitari e gestita da un programma multicontrollo permette di attivare il sistema neuromuscolare centrale e di ottenere così una risposta fisiologica a largo spettro terapeutico.

Già certificata  da diversi centri di ricerca: CNR Centro Nazionale delle Ricerche; Università di Milano; Università di Perugia.

Keope GPR è un sistema innovativo che si basa sulla concezione olistica della propriocezione: propriocezione esterosensoriale, propriocezione psicosensoriale e propriocezione interosensoriale.

La struttura si avvale di un sistema audio “olofonico”, di un sistema a “risonanza cutanea” e di una postura a “completo scarico funzionale in decoaptazione globale”.

Il vero benessere olistico.

Consiglio Nazionale delle Ricerche. Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare (IBFM-CNR)

Tema della ricerca: Efficacia di Keope sul recupero della prestazione fisica dopo esercizio affaticante.

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Scienze Biomediche Chirurgiche e Odontoiatriche.

Tema della ricerca:  Effetti della struttura ergonomica a propriocezione globale Keope GPR sul sistema neuromuscolare e posturale in soggetti sani.

Università di Perugia.

Tema della ricerca:  Modifiche dell’attività fisiologica durante e dopo la terapia Keope GPR

approfondisci su :    http://www.keopebook.it/site/

Allenamento contro la sindrome metabolica

L’attività fisica,contro la sindrome metabolicadeve essere breve ma intensa

L’esercizio ad alta intensità permette di ridurre contemporaneamente più fattori di rischio cardiovascolare
Quando si è in buono stato di salute per proteggere il cuore è sufficiente garantirsi mezz’ora di esercizio moderato al giorno. Se, però, si ha già a che fare con i sintomi della sindrome metabolica potrebbe essere meglio affidarsi ad un’attività fisica breve ma intensa. A suggerire questa nuova strategia sono i risultati preliminari di uno studio dell’Università del Queensland (Australia), secondo cui l’esercizio ad alta intensità, seppur breve, aiuta a perdere peso, a ridurre il livelli ematici di colesterolo e zuccheri e ad abbassare la pressione sanguigna.

La sindrome metabolica è una condizione caratterizzata dalla presenza contemporanea di più fattori di rischio cardiovascolare. Chi ne soffre è sovrappeso o obeso e ha a che fare con almeno un problema fra pressione alta, livelli di colesterolo elevati o iperglicemia. Gli autori dello studio hanno chiesto a individui affetti da questo disturbo di partecipare ad un programma di allenamento di 16 settimane. A tutti è stato chiesto di allenarsi 3 giorni su 7, ma mentre ad alcuni è stato assegnato un esercizio fisico intenso (da eseguire in 1 o 4 ripetizioni da 4 minuti), ad un gruppo di controllo è stato chiesto di eseguire per mezz’ora un’attività fisica a livelli moderati. Come ha spiegato Jeff Coombes, esperto della School of Human Movement Studies dell’Università del Queensland, “fra i 25 partecipanti che hanno preso parte al programma di allenamento ad alta intensità, 7 non soffrono più di sindrome metabolica”.

Combes ha sottolineato che riducendo contemporaneamente peso, pressione, colesterolo e livelli di zuccheri nel sangue è possibile diminuire il rischio di malattie cardiache, diabete di tipo 2 e ictus. “L’attività fisica – ha aggiunto l’esperto – è un modo dall’efficacia provata per far fronte a diversi problemi di salute, ma questi risultati dimostrano che brevi picchi di esercizio ad alta intensità possono dare risultati uguali, se non migliori, in metà del tempo”. Ora si attendono i risultati definitivi della ricerca. I suoi autori stanno infatti verificando questi primi indizi in uno studio multicentrico internazionale in cui sono stati coinvolti ben 750 partecipanti.
Fonte 24 salute

Diabete ed Obesità

E’ un rapporto molto stretto quello che lega queste due malattie al punto che da qualche anno si parla di “diabesità”, una parola che accomuna le due patologie in un’unica malattia.

UnknownIl controllo dei livelli di glicemia (lo zucchero nel sangue) entro valori normali è affidato ad un’azione efficiente dell’insulina; nell’obesità questa azione è deficitaria, dal momento che l’eccesso di tessuto adiposo determina insulino-resistenza, cioè una minore efficacia nell’azione dell’insulina nei tessuti periferici. La resistenza periferica all’insulina è a sua volta responsabile di iperinsulinemia (cioè elevati livelli di insulina nel sangue), spesso inefficace nel controllare la glicemia ma causa di molte gravi malattie collegate all’obesità.

Oltre il 20% dei soggetti obesi è affetto da diabete di tipo 2, e sono percentualmente pochi i soggetti affetti da diabete di tipo 2 non obesi.

In tutto il mondo obesità e diabete di tipo 2 sono in aumento e rientrano a pieno titolo tra le malattie cronico-degenerative che maggiormente influenzano la salute dei cittadini.

Le proiezioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità prevedono per il 2015 circa 2,3 miliardi di individui in sovrappeso, più di 700 milioni di obesi e più di 300 milioni di diabetici.

“Il diabete di tipo 2 incide molto sulla salute di una persona, sulla qualità di vita per il continuo uso della terapia, e perché comporta una serie di complicazioni a carico degli occhi, dei reni, del cuore e degli arti inferiori che possono invalidare in modo molto grave la persona malata.

Fonte Humanitas – Rozzano

disintossicati dalle abbuffate

centrifugato

CENTRIFUGHIAMOCI !

Riduciamo il senso di gonfiore che segue le abbuffate natalizie.
Avremo una pelle più’ sana e saremo più energici e scattanti, i
centrifugati spazzeranno via gli accumuli in eccesso e in più’ ci faranno il pieno di vitamine.
Qualche esempio ?
– Kiwi,mela e arancia.
– Ananas limone e pompelmo.
– Ananas mele e sedano.
– Carote mango e arance.
Allora via con l’operazione detossinante
Ovviamente in sostituzione del pasto non in aggiunta ! 

La forma fisica, arma in più contro l’Alzheimer

terza-eta

Il fitness può aiutare la mente, il corpo e la qualità della vita nelle persone colpite da Alzheimer, se ancora ai primi stadi. A confermarlo sono due studi presentati la settimana scorsa all`Alzheimer`s Association International Conference on Alzheimer`s Disease di Chicago.
I due studi confermano l’esigenza di una maggiore consapevolezza ed educazione circa l’importanza di un sano stile di vita per il mantenimento di una buona funzionalità cerebrale anche con l’avanzare dell’età. Nel primo studio del University of Kansas Medical Center si dimostra, con l’ausilio di neuroimmagini, la connessione tra l’esercizio fisico e i cambiamenti del cervello determinati dall’Alzheimer nell’ippocampo, un’importante area cerebrale per la memoria e l’orientamento spaziale. L’ippocampo, infatti, è una delle prime regioni del cervello a soffrire dei danni prodotti dall’Alzheimer. “Abbiamo constatato – sottolinea Robyn Honea, uno degli autori dello studio – che l’attività fisica è legata al mantenimento del volume cerebrale in aree affette dalla malattia ad uno stadio ancora iniziale”. Tale connessione suggerisce dunque che una buona attività motoria può positivamente modificare l’atrofia cerebrale conseguente all’Alzheimer.
L’altro studio, promosso dalla Western Medicine di Nedlands in Australia, ha mostrato che un programma d’assistenza domiciliare, basato su una serie di esercizi fisici, può ridurre le cadute, migliorare l’equilibrio e mantenere una soddisfacente qualità di vita nella persone affette da demenze da un periodo superiore ai 12 mesi. Soprattutto nel rapporto tra la maggiore stabilità nella deambulazione e la quantità di cadute gli esercizi ginnici hanno dimostrato la loro efficacia.
“Questo studio – ha evidenziato la ricercatrice Megan Wraith nel presentare i risultati del lavoro – è piccolo ed è solo all’inizio, ma il mantenere la qualità della vita allo stesso livello in un contesto di deterioramente della abilità cognitive è un successo. Questi risultati sono sufficientemente incoraggiati per proseguire con questo approccio e sviluppare, su larga scala, un programma di assistenza domiciliare basato su esercizi fisici”
FONTE 24 SALUTE – SOLE 24 ORE

L’ATTIVITA’ FISICA FA BENE NON SOLO AL NOSTRO CORPO MA ANCHE ALLA NOSTRA PSICHE !

L’ATTIVITA’ FISICA FA BENE NON SOLO AL NOSTRO CORPO MA ANCHE ALLA NOSTRA PSICHE !

Coordinazione, postura, flessibilità e consapevolezza dei movimenti sono oltre che basi essenziali per l’efficienza nell’allenamento anche fattori essenziali per un benessere globale.
E’ quindi di fondamentale importanza lavorare su propriocezione, equilibrio e flessibilità, oltre ovviamente a mantenere e integrare la forza muscolare, in particolare modo sulle persone adulte e sugli anziani.
Ogni allenamento quindi stimola e migliora anche le nostre capacità di rispondere alle sollecitazioni che provengono dall’ambiente intorno a noi.
Questo ci deve quindi dare la certezza che l’allenamento ha un effetto importante sul nostro stato mentale oltre che fisico !
Molti studi scientifici e medici hanno ormai dimostrato che muoversi fa bene al nostro corpo alla nostra psiche ed al nostro cervello!
QUINDI ALLENATI E VEDRAI IL TUO UMORE E LA TUA PSICHE MIGLIORARE DI PARI PASSO AI TUOI MUSCOLI !

STRESS

La parola stress è ormai entrata a pieno titolo nel lessico quotidiano.

Ma cos’è realmente lo stress?!

è una risposta psico-neuro-endocrino-immunologica ad uno stimolo esterno.
Il dr.Hans Selye, già nel 1967, distingueva tra lo stress “buono” o “eustress”, e lo stress “cattivo” o “distress”.

L’eustress è lo stress che ci stimola a trovare e godere di successi e trionfi.
Il distress è lo stress che evitiamo, temiamo o patiamo quando qualcuno ci colpisce o ci troviamo in situazione aberranti.
A tale proposito, dagli studi effettuati, ostilità, depressione ed ansietà risultano essere le emozioni più deleteree.
Tutti noi abbiamo da affrontare delle sfide nella nostra vita quotidiana; l’abilità consiste nel saper gestire il nostro stress e non lasciare che i nostri circuiti diventino sovraccarichi.
Quante persone oggi fanno ginnastica appunto perché si sentono “stressate” e vogliono svagarsi o meglio ancora “scaricarsi”?

Stress e sistema endocrino
Il distress ha effetti devastanti sul nostro organismo.
Considerando la sfera psico-emotiva, situazioni di “distress” cronico possono fungere da “spine irritative” che costantemente destabilizzano le ghiandole surrenali in primis.
Stress e ghiandola surrenaleLa ghiandola surrenale è una formazione piramidale di colorito giallastro -dato dal grasso- del peso di circa 7.5 g., posta sul polo posteriore di ciascun rene, annidata tra il rene, il diaframma e le principali vene e arterie della parete posteriore della cavità addominopelvica.
Riccamente vascolarizzate come tutte le ghiandole endocrine, ricevono sangue dall’arteria renale, dall’arteria frenica inferiore e dall’arteria aorta.
Il ritorno venoso è assicurato dalle vene surrenali.
Dal punto di vista funzionale ogni ghiandola può essere suddivisa in una zona esterna o corticale e in una zona interna o midollare, secernenti ormoni diversi ma con un controllo sinergico dello stress.
Gli ormoni prodotti dalla corticale sono i Corticosteroidi, di vitale importanza.
Gli ormoni prodotti dalla midollare sono i Mineralcorticoidi, anch’essi estremamente importanti.
Tra di essi il più importante funzionalmente è l’Aldosterone, che agisce riassorbendo dal tubulo renale gli ioni sodio e l’acqua favorendo in parallelo l’eliminazione degli ioni potassio con l’urina.
Tra la zona glomerulare e reticolare vi è la zona fascicolata, che ricopre circa il 78% del volume corticale: gli ormoni prodotti in questa zona sono i glicocorticoidi, il più importante dei quali è il cortisolo, seguito, in ordine di importanza, dal corticosterone; il fegato converte parte del cortisolo circolante in cortisone.
Tutti questi ormoni agiscono accelerando i processi di sintesi di gluconeogenesi e di glicogenosintesi, in special modo a livello epatico.
Su di un livello prettamente biochimico, un eccesso di zuccheri, caffè, tireostimolanti e sostanze lipotrofiche può squilibrare queste ghiandole.
Il distress provoca anche altri squilibri di rilevante importanza:
le reazioni di “Fight or Flyght” -lotta o fuggi- localizzate nel cervello limbico o rettiliano che condizionano la nostra quotidianità, provocano un “bombardamento” di impulsi dei motoneuroni Y attraverso il Sistema Piramidale, generando un ipertono dei muscoli estensori inferiori e dei muscoli flessori superiori.

Il nostro corpo in pratica si irrigidisce, perdendo la sua elasticità e mobilità osteo-artro-mio-fasciale.
La nostra postura si adatta ad una situazione di stress afisiologica e non più sopportabile!
Ciò può ovviamente portare anche a disturbi articolari o miofasciali.
Inoltre il distress origina altre importanti variazioni ormonali e soprattutto pesanti modificazioni nella nostra composizione corporea, come vedremo in seguito.
In fisiologia, le ghiandole surrenali, stimolate dall’iisi anteriore, sono le prime ad essere interessate, generando squilibri nella genesi dei glucocorticoidi ma soprattutto una ipercortisolemia con le possibili conseguenze che sono:

incremento della disgregazione proteica;
incremento dell’eliminazione dell’assorbimento di leucina nella sintesi proteica;
incremento del ciclo aminoacidico, che porta ad una maggior sintesi e disgregazione proteica;
incremento dei livelli di grasso corporeo tramite la stimolazione della LPL LipoProteinLipasi;
incremento della produzione di Somatostatina, la quale blocca il rilascio di GH dall’iisi anteriore e porta quindi a catabolismo muscolare e lipogenesi;
soppressione della steroidogenesi testicolare nell’uomo tramite l’inibizione della produzione di LH – ormone Luteinizzante- stimolato dall’iisi anteriore
deviazione dell’utilizzazione del glucosio dai muscoli al cervello, quindi possibile astenia muscolare;
incrementa l’azione della midollare surrenale con l’attivazione del SNS stimolando la produzione delle due catecolammine Adrenalina e Noradrenalina, e generando ipertensione relativa, lipolisi, resistenza periferica e inibizione del rilascio insulinico, gluconeogenesi epatica e aumento del consumo di O2, quindi del metabolismo basale; a lungo andare si arriva ad una ipoadrenia “paradossa”.
L’A.C.S.M. (American College of Sports Medicine), negli anni, ha svolto diversi studi riguardo l’influenza che il distress esercita sull’organismo umano e riguardo l’effetto positivo dell’esercizio fisico nel contrastarlo e nel ridurlo.

Effetti dell’esposizione cronica al distress secondo A.C.S.M.

incremento aterosclerosi
incremento aterosclerosi carotidea
vasospasmo
ischemia miocardica
occlusione delle arterie coronarie
incremento di aritmia ventricolare
++ dispnea ↔ COPD/CRPD
incremento di immunoglobuline → ++ artrite
incremento colesterolo LDL e VLDL
decremento colesterolo HDL
incremento della pressione sistolica
maggior sensibilità adrenergica pancreatica nel diabetico tipo 2
immunosoppressione
incremento di rilascio e sintesi di adrenalina
diminuzione della proliferazione linfocitaria
diminuzione dell’attività delle Natural Killer → tumori
incremento del livello delle catecolammine circolanti
alterazioni del Sistema Nervoso Autonomo
sovrastimolazione ipotalamica
Efficacia dell’esercizio fisico nella riduzione dello stress secondo A.C.S.M.

maggior controllo del sistema centrale monoamminico
corretta regolazione dell’asse ipotalamo-pituitaria-surrene
incremento nei livelli di β-endorfine e β-encefaline
attenuazione della risposta cardiovascolare dinanzi ad eventi stressanti
decremento della risposta β-adrenergica nel miocardio dinanzi ad attività fisica o disagi comportamentali
acuto effetto profilattico nella riduzione della pressione sanguigna dinanzi ad eventi stressanti
maggior utilizzo dei substrati energetici → miglior risposta insulinica nel diabete 2
maggior elasticità tissutale
Aumento HDL
Decremento LDL e VLDL
In sintesi la regolare attività fisica può efficacemente ridurre gli effetti deleteri del distress sul nostro organissmo.

quali integratori usare nel crossfit

 

Il CROSSFIT è un programma di allenamento che ha l’obiettivo di ottimizzare le competenze psico fisiche dell’individuo, in ognuna delle dieci componenti del fitness riconosciute:

Resistenza Cardiovascolare e respiratoria
Stamina (la capacità del nostro corpo di produrre, immagazzinare e utilizzare energia)
Forza
Flessibilità
Potenza
Velocità
Coordinazione (qualità da allenare e fondamentale per l

o sport e la vita quotidiana)
Agilità
Equilibrio
Precisione ( permette di eseguire il gesto in maniera più economica)

Gli atleti sono allenati per essere competenti in prove multiple e costantemente variate.

La forza del programma CROSSFIT è la non specializzazione ; questo si distingue dagli altri programmi in quanto ha come obiettivo l’ottimizzazione della risposta neuroendocrina, attraverso l’utilizzo di movimenti funzionali eseguiti ad alta intensità.

Per tali motivi non è facile scegliere un buon INTEGRATORE PRE WORKOUT adatto al Crossfit in quanto spesso questi prodotti sono studiati per il Body Building e non per una disciplina che è più complessa come il CrossFit.

Un integratore pre-workout specifico per il CrossFit dovrebbe contenere :

Creatina Citrato
Beta Alanina
Arginina
Carboidrati a lento rilascio
Sostanze alcalinizzanti
Creatina citrato per l’azione ergogenica e pro energetica, una molecola caratterizzata dall’assorbimento veloce, che fornisce un substrato per la prestazione di tipo anaerobico alattacido.

In sinergia alla creatina citrato dovrebbe agire :

la beta-alanina, che si trasforma in carnosina ed ha un azione tampone sull’acido lattico prodotto durante lo sforzo anaerobico-lattacido.

Un’altra sostanza utile è l’arginina che promuove la produzione di ossido nitrico che migliora il trasporto di ossigeno nei muscoli e promuove lo smaltimento dell’ammoniaca e dell’acido lattico accumulato durante la seduta di allenamento.

Un’altra azione ottima è data dalla sostanza alcalinizzante pH alcalin che grazie alla presenza del migliora l’assorbimento degli aminoacidi.

La base energetica dovrebbe essere strutturata su di una miscela di carboidrati e zuccheri a rilascio modulato che permettono di stabilizzare l’apporto di glucosio ematico, ovviando a cali della glicemia e fornendo un substrato per un tempo tecnico utile per la seduta allenante.

Per il post workout le regole sono simili al Body Building in quanto bisogna ricaricare i muscoli di glicogeno e quindi avanti tutta con:

carboidrati semplici
proteine del siero del latte
glutammina
vitamine e sali minerali

keope una esperienza unica per una vita migliore

Bastano 12 minuti per stare bene Keope GPR agisce su corpo e mente e fornisce un benessere globale immediato. Keope GPR è una struttura ergonomica a supporti essenziali situati in zone corporee ad alta presenza di meccanorecettori.

La sua attività elettromeccanica applicata sui dieci oppositori gravitari e gestita da un programma multicontrollo perm

ette di attivare il sistema neuromuscolare centrale e di ottenere così una risposta fisiologica a largo spettro terapeutico.

Presentazione-Keope-World2Gli effetti positivi si possono già valutare nella prima applicazione e sono stati già certificati da diversi centri di ricerca: CNR Centro Nazionale Ricerche; Università di Milano; Università di Perugia.

Keope GPR è un sistema innovativo che si basa sulla concezione olistica della priopercezione: priopercezione esterosensoriale, priopercezione psicosensoriale e priopercezione interosensoriale.

La struttura si avvale di un sistema audio “olofonico”, di un sistema a “risonanza cutanea” e di una postura a “completo scarico funzionale in decoaptazione globale”.

Uno degli esercizi migliori per la parte superiore del corpo, le parallele ( Dip )

Bodytonik

99c7266d343efb65ee946cb203425c56Le dip rappresentano un’ampia categoria di esercizi, nella maggior parte dei casi calistenici (a corpo libero), che impone un movimento multiarticolare  degli arti superiori più  spesso caratterizzato da una traiettoria bidimensionale o tridimensionale intermedia tra la flessione, l’adduzione e la flessione orizzontale della spalla , e dall’estensione del gomito . Considerando che la traiettoria del braccio è variabile e modificabile, il movimento delle dip può svolgersi su diversi piani di lavoro. Poiché il carico durante le dip a corpo libero è determinato dal peso corporeo del soggetto (o dall’eventuale sovraccarico) e dalla sua conformazione, possono essere eseguite diverse variazioni biomeccaniche che alterano l’attività muscolare fornendo potenzialmente un maggiore o un minore stimolo sul muscolo bersaglio che si intende sollecitare. Le rappresentazioni più comuni delle dip sono eseguite alle parallele e su panca, ma l’esercizio può essere praticato su barra orizzontale, su barre convergenti o divergenti, agli anelli  della ginnastica artistica , o su alcune…

View original post 2.322 altre parole

la Carnitina un ottimo alleato per la perdita del grasso

A cosa serve la carnitina:

La funzione generale della carnitina è di trasportare acidi grassi all’interno delle cellule, in modo che questi vengano utilizzati come energia dai mitocondri cellulari. Poiché anche secondo diversi studi la carnitina favorisce la combustione dei i grassi, si è constatato che la mancanza di tale sostanza porti alla produzione di energia ridotta e un aumento del tessuto adiposo. Dalla carnitina si hanno anche altre importanti proprietà benefiche, come ad esempio un miglioramento della funzione cardiovascolare, si pensa favorisca l’abbassamento del colesterolo e grazie alla sua importante proprietà di convertire i grassi a scopo energetico se impiegata in ambito sportivo favorisce anche il miglioramento delle prestazioni atletiche. Numerosi studi hanno dimostrato i benefici di assunzione di integratori di carnitina per la perdita di peso, ma nella realtà scientifica ci sono studi a favore ma anche altri ed altri contro la carnitina dei quali prendere atto. Uno dei pià famosi studi a favore dell’utilizzo della carnitina è stato svolto presso l’Università di Lipsia (Germania) dal Dr. Detlef Mueller il quale ha concluso che la carnitina aiuta ad aumentare la “combustione” dei grassi ed ha inoltre dimostrato che la mancanza di carnitina nella nostra dieta rallenta il metabolismo dei grassi, e l’aumento del tessuto adiposo del corpo.

Dove si trova la carnitina:

Negli alimenti, la carnitina si può trovare nella carne (soprattutto carni rosse) ed in misura minore, anche nelle proteine vegetali ricavate da semi di soia, prodotti caseari e anche nell’avocado.

Formati e dosaggi della carnitina:

La presentazione può essere variata, il più comune è la capsula. La dose giornaliera di carnitina varia in base alla età, costituzione e sesso della persona, il dosaggio suggerito del ministero competente italiano è di 200 mg al giorno, però generalmente in tutte le letture scientifiche si fanno riferimento a quantità di carnitina giornaliere consumate che si aggirano tra i 1500 mg e 4000 mg suddivisi in più dosi.Quando prendere la carnitina?
Il momento ideale è, secondo l’esperienza personale di tante persone, 40-50 minuti prima dell’attività fisica o 30 minuti prima di ogni pasto.Controindicazioni ed effetti collaterali conosciuti della carnitina:Gli effetti avversi della carnitina sono generalmente rari, lievi e transitori ma se assunta ad alto dosaggio può causare vomito, nausea, diarrea e crampi addominali e comunque resta sempre un buon consiglio quello che può fornire solamente un medico, terapista o altro personale sanitario professionale competente.

KETTLEBELL: UN ALTRO MODO DI FARE I PESI

KETTLEBELL: UN ALTRO MODO DI FARE I PESI

Nei centri sportivi di tutto il mondo sta prendendo piede l’utilizzo del kettlebell come alternativa ai pesi classici. In realtà la pratica con questo tipo di attrezzi non è di recente diffusione ma per un lungo periodo è stata messa da parte per lasciare posto all’uso di manubri e bilancieri moderni. Peso in ghisa dalla forma a sfera provvisto di maniglia, disponibile in diverse pezzature (dai 4 ai 48 kg e anche oltre), il kettlebell viene utilizzato per diversificare il classico lavoro con i pesi al fine di introdurre componenti nuove in grado di agire sia sulla motivazione che sul sistema fisiologico.

L’uso dei kettlebells nell’era moderna è datato alla fine del 1800, con lo sviluppo della cultura fisica e delle gare di forza del tempo. In realtà, l’uso di attrezzi simili risale a più di 2000 anni fa. Nell’antico Egitto, ci si allenava con delle giare particolari riempite di materiali diversi, dalla sabbia all’acqua, al fine di variare il peso dell’attrezzo.

Noti anche con il nome di Gyrie, i kettlebells hanno dato origine a delle vere e proprie specialità sportive come il Girevoy sport. In Russia, peraltro, il loro uso è molto diffuso sia presso gli sportivi per la preparazione atletica che presso le forze di polizia per mantenere lo stato di forma fisica.

Oggi, il fitness moderno sta riprendendo in considerazioni questi attrezzi per integrarli nelle moderne metodologie di allenamento. Il vantaggio essenziale dell’allenamento con i kettlebells è di riuscire a coniugare in una unica attività l’allenamento con i pesi, l’attività cardio vascolare e la coordinazione e lo sviluppo motorio. I movimenti utilizzati, sotto il profilo bio-meccanico sono abbastanza semplici. La difficoltà subentra quando ad esempio si impugnano due kettlebells da 20 Kg. Ogni gesto atletico deve essere preciso, eseguito con controllo, coordinazione e nella massima concentrazione.

La pratica rende l’atleta più bravo consentendogli di ottenere benefici fisici sempre maggiori. Con questi attrezzi è possibile allenarsi in poco tempo massimizzando i risultati. Il lavoro coinvolge tutto il corpo, stimolando le grosse aree corporee al fine di generare dei risultati duraturi nel tempo. La varietà dei movimenti possibili è molto ampia. Oltre a sedute singole, si possono eseguire anche lezioni di gruppo con istruttori qualificati.

I benefici nell’uso dei Kettlebells

Esercizi diffusi nelle palestre come quelli di distendere il bilanciere sopra il petto o spostare i manubri sopra la testa sono ottimi perché condizionano il corpo nel miglioramento delle varie caratteristiche di forza aumentando anche il metabolismo. Premettendo che il lavoro con i pesi classici rimane valido, gli stessi o altri esercizi possono essere eseguiti avvalendosi dei kettlebells.

Nella preparazione atletica ai vari sport, l’uso di questi attrezzi consente di lavorare in maniera più efficace sulla forza dinamica preparando meglio il corpo ai cambi di direzione e alle accelerazioni improvvise classiche di sport come il rugby o il football americano. Esercizi come lo Swing (vedi sotto), atti a questo scopo sono difficilmente eseguibili con i classici manubri da palestra. La gran parte dei movimenti, richiede una contrazione costante dei muscoli deputati alla stabilità del baricentro, con un effetto di rinforzo sia delle fasce addominali che di quelle della bassa schiena, fondamentali in tutti gli sport, per il miglioramento della prestazione sportiva e per la prevenzione dagli infortuni.

Includere nella propria routine di allenamento l’uso dei kettlebells significa migliorare la presa delle mani agendo sia a livello dei polsi che degli avambracci. Il kettlebell si avvicina di più agli oggetti di uso comune, per questo riesce a stimolare i muscoli delle braccia da angolazioni impossibili con i normali pesi da palestra.

Con l’esercizio di Strappo (vedi sotto), si riesce a migliorare la mobilità scapolo-omerale. Il lavoro eseguito sull’articolazione è fondamentale nella prevenzione degli infortuni su questa delicata area corporea.

 I kettlebells possono essere usati in diversi modi:

• Un kettlebell per ogni braccio

• Un kettlebell tenuto con entrambe le mani

• Un kettlebell passato di mano in mano

Nell’ultimo caso, oltre a lavorare la zona del corpo specifica per cui si esegue l’esercizio, si agisce anche a livello generale migliorando sensibilmente la coordinazione e la forza dinamica.

I kettlebells rappresentano l’anello mancante tra gli esercizi a corpo libero e l’attività con i classici pesi liberi. In tutti i movimenti, oltre a stimolare fortemente l’area interessata, si attivano in maniera forte i muscoli stabilizzatori. Gli esercizi con sovraccarico, in particolare quelli con manubri e bilancieri stimolano parecchio i muscoli di tutto il corpo deputati a stabilizzarlo durante l’intero movimento. Volendo stilare una sorta di classifica in base alla sollecitazione dei muscoli stabilizzatori i kettlebells vanno collocati sicuramente al primo posto.

Macchine a Camme  Bilancieri  Manubri  Kettlebells

Bassa stimolazione De Muscoli Stabilizzatori

Massima stimolazione Dei Muscoli Stabilizzatori

Il kettlebell consente una maggiore libertà di movimento, garantendo traiettorie più naturali. In pratica si adatta maggiormente alle linee del corpo.

Inoltre, in alcuni casi, può rappresentare una valida palestra portatile. Sono robusti, compatti e possono accompagnare negli spostamenti fuori casa consentendo di recuperare preziose sedute di allenamento. È anche grazie a queste caratteristiche che molte persone li scelgono per costruire una personale palestra casalinga. Si pensi a chi ha a disposizione poco tempo per allenarsi e non ha molto spazio in casa da dedicare all’angolo fitness.

I Kettlebells:

• Sono adatti a tutte le età grazie alle diverse pezzature di peso in commercio

• Sono sicuri a patto che gli esercizi vengano eseguiti seconda la forma di esecuzione corretta

• Migliorano notevolmente la presa e la forza delle mani (es. Snatch e Bottom-Up and Clean)

• Rinforzano l’apparato muscolo-scheletrico aiutando a prevenire gli infortuni sportivi

• Sono più economici rispetto ai tradizionali attrezzi da palestra, per il loro utilizzo non sono necessarie panche o altre strutture. Per questo motivo sono particolarmente indicati per l’allenamento domestico

• Aumentano la mobilità delle spalle e del bacino

• Oltre che nella crescita muscolare, sono utili anche nel dimagrimento grazie al condizionamento a livello metabolico

• Sono utili per migliorare tutte le componenti di forza, da quella esplosiva a quella resistente

• Riducono notevolmente i tempi di allenamento; con un paio di kettlebells è possibile allenarsi anche in 30 minuti

• Realizzano un ottimo condizionamento motorio

• Grazie al carico separato sugli arti, sono utili nel recupero di eventuali squilibri di forza

• Aiutano a migliorare ed affinare la tecnica di esecuzione con bilancieri e manubri

 Per le Donne

L’uso dei kettlebells permette sia di ottenere un ragguardevole stato di forma generale (mantenendo sotto controllo il peso corporeo) che di incrementare la forza senza aumentare la massa muscolare. Tutte le donne desiderano un fisico asciutto e tonico. Questo si traduce in una bassa percentuale di adipe e in muscoli forti senza necessariamente essere voluminosi. Un sostanziale aumento di massa magra condiziona l’organismo nell’innalzamento del metabolismo a riposo facendogli bruciare più calorie e riducendo in tal modo la percentuale di grasso.

 Per gli uomini

I kettlebells permettono di sviluppare il fisico stimolando i grossi distretti muscolari, quali cosce, schiena e petto. Essi inoltre rappresentano una valida alternativa a quegli esercizi monoarticolari con i pesi che spesso risultano stressanti a livello muscolo-scheletrico.

 Alcuni esercizi con i Kettlebells

Swing

È un movimento base necessario per la pratica negli altri esercizi. Mobilizza particolarmente il bacino stimolando in maniera robusta tutta la fascia addominale. Gli uomini possono iniziare con un peso di 16 Kg mentre per le donne ne è consigliato uno da 8.

L’esercizio consiste nell’accosciarsi oscillando contemporaneamente le braccia tra le cosce tenendo un kettlebell tra le mani. Può essere eseguito anche con un braccio solo. Il gesto balistico deve essere preciso e controllato. La zona centrale del corpo deve rimanere contratta durante tutto l’esercizio al fine di preservare la schiena da possibili traumi.

Front Squat

È un ottimo movimento che consente di potenziare cosce, schiena e addome. Può essere eseguito con uno o due kettlebells contemporaneamente. Consiste nell’accosciarsi tenendo l’attrezzo in mano. Anche in questo caso risulta fondamentale contrarre i muscoli dell’addome e della schiena.

Altri esercizi sono ad esempio il Turkish Get-Up, il Clean, lo Stacco da terra ad una gamba.

Le varianti ad un braccio sono sconsigliate in caso di problemi alla colonna vertebrale come ad esempio scoliosi. Il peso tenuto su un singolo arto sbilancerebbe troppo la spina dorsale facendola lavorare ulteriormente fuori asse. In questi casi è meglio preferire movimenti a due braccia.

Nel caso di squilibri di forza, per i movimenti monolaterali è meglio iniziare sempre con parte del corpo più debole. Eseguire un numero di ripetizioni massimo, cambiare lato e fare lo stesso numero di movimenti per la parte più forte utilizzando il medesimo peso. A lungo andare questo consentirà al corpo di compensare lo squilibrio.

LA RESPIRAZIONE , LO STRESS , IL SONNO

LA RESPIRAZIONE , LO STRESS , IL SONNO

Tre sono i moschettieri del nostro malessere che possono insidiarsi nella nostra vita quotidiana:

LA RESPIRAZIONE : in 24 ore il nostro corpo effettua circa 17500 atti respiratori, il muscolo principale per effettuare questi atti respiratori prende il nome di Diaframma Toracico, abbassandosi fa si che i polmoni si possano riempire di Ossigeno per ossigenare il sangue che poi pompato dal cuore raggiungerà ogni tessuto del nostro corpo per portare sostanze e nutrimento, purtroppo a causa degli eventi della vita frenetica o di traumi passati spesso , anzi spessissimo nella società occidentale, la respirazione diaframmatica perde la sua Efficacia e quindi per necessità il nostro organismo chiede aiuto a muscoli definiti AUSILIARI della respirazione che situati in zone strategiche del nostro corpo offrono valido aiuto nell’aprire e chiudere la gabbia toracica per permettere la suddetta ossigenazione sanguigna. Peccato che questi muscoli Ausiliari non sono deputati a tutto questo lavoro giornaliero, ma come muscolatura toraco-appendicolare sono adibiti ad effettuare movimenti delle articolazioni deputate come Cervicale,Spalle, Colonna o Mandibola o addirittura Lombare; come si può ben immaginare quando si crea un infiammazione ad uno di questi muscoli  noi accusiamo dolore che poi crea un blocco o una lesione della funzione motoria. Imparare a respirare nel giusto modo previene problematiche dolorose, ma qual’è una delle cause principali che modificano la nostra struttura posturale e quindi la funzione respiratoria?

LO STRESS: per definizione lo stress è una “perturbazione dell’omeostasi dell’organismo che richiama immediate reazioni regolative neuropsichiche , emotive , locomotorie , ormonali , immunologiche.  In parole povere è un EVENTO molto forte o ripetuto nel tempo che modifica il nostro equilibrio; per Equilibrio intendiamo corpo( muscoli, ossa, nervi, organi interni) e mente(il nostro atteggiamento nell’ambiente, pensieri, idee, forza vitale, energia). Lo stress può modificare la nostra pressione arteriosa, la nostra postura, la nostra respirazione e quindi provocare danni fisici anche gravi; ma può modificare anche il nostro approccio alla vita ed alle situazioni circostanti modificare il nostro carattere, far passare da momenti di ilarità alla depressione più profonda, arrendevoli o collerici, farci mangiare di più o di meno, farci ingrassare o dimagrire, perdere il SONNO per lungo tempo o dormire troppo a lungo (stato di letargia). Tutto questo può essere abilmente gestito se si sa come fare e l’attività fisica può aiutare molto essendo una valvola di sfogo notevole e sana per lo stress oltre a questo L’osteopatia è un valido aiuto per ricreare quello stato di equilibrio fisico alterato e permettere un funzionamento migliore anche a livello psicologico.

IL SONNO: è l’evento di rigenerazione cellulare e psicofisica più importante, il sonno ci permette di creare un bagaglio energetico per la giornata successiva, ci permette di ricaricare la nostra vita come un orologio a carica manuale, non è importante è FONDAMENTALE per la gestione della giornata.

Statistiche dell’O.M.S. affermano che:

In Italia 4 milioni di italiani assumono farmaci per dormire

1 italiano su 5 soffre di seri problemi a prendere sonno

1 italiano su 2 trascorre la notte senza prendere sonno

1 italiano su 7 soffre di insonnia cronica

il sonno è gestito da un equilibrio tra due sistemi ORTOSIMPATICO/ PARASIMPATICO il primo attiva tutte le nostre funzioni il secondo le rallenta, molti che soffrono d’insonnia hanno un vero squilibrio di questi due sistemi causati da eventi stressogeni che modificano il meccanismo di equilibrio.

Studi fatti su pazienti con insonnia che assumono regolarmente farmaci hanno scoperto che una regolare attività fisica abbinata ad uno stile di vita sano aiuta a prevenire questa sintomatologia… potrebbe valere per qualunque sintomatologia in effetti quindi è poco rilevante in effetti, ma studi effettuati di recente con un pool di medici , Psicologi Neurologi e Osteopati ha dimostrato che il trattamento osteopatico può modificare questo equilibrio riportando nel tempo il paziente a ridurre il farmaco fino ad assumerlo solo raramente.

La qualità del sonno dipende in effetti da una serie molto ampia di fattori che possono determinare la mancanza, un lavoro Olistico in effetti è l’unico modo per poter coprire la maggior parte delle cause scatenanti l’insonnia.

DR.Alessandro Garlinzoni

D.O. Osteopata M.R.o.i.

Chinesiologo U.N.C.

Rieducatore Posturale

Rieducatore Funzionale

Personal Trainer

sito: www.osteopatamilano.net

mail: info@osteopatamilano.net

mobile: 340 88 00 469